«l’ignorante non si conosce mica dal lavoro che fa, ma da come lo fa»
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Nuovo Cinema Nicoletti – MARGIN CALL: per chi preme il bottone

Posted by Stefano Nicoletti in #lavorobenfatto, Nuovo Cinema Nicoletti | 0 comments

Margin Call

"SII IL PRIMO. SII IL PIU' FURBO. OPPURE INGANNA"

L'informazione finanziaria indipendente è merce rara, tanto più preziosa quanto più eterea e impalpabile, quasi irrintracciabile in mezzo al rumore di fondo dell'informazione ufficiale che personalizza le istituzioni finanziarie ("Oggi la Borsa di Milano ha tentato di reagire...") e che invece spersonalizza le facce reali che si muovono dietro a numeri, indici, tassi e tendenze.

"Margin Call" è un film del 2011, uscito in Italia senza lasciare traccia nella primavera del 2012. Ho avuto la fortuna di ripescarlo sulla TV satellitare, attratto da un cast di attori stimolante, ma molto particolare: Kevin Spacey, Stanley Tucci, Jeremy Irons, ma anche Demi Moore e Zachary Quinto (lo "Spock" della nuova serie di film di "Star Trek").

La trama ci racconta del licenziamento dell'uomo sbagliato: Eric Dale (Stanley Tucci) infatti ha appena scoperto che la Banca di investimenti per la quale lavora è sull'orlo di un tracollo che contagerà inevitabilmente tutto il sistema finanziario. Prima di scomparire Dale affida i suoi appunti a un giovane analista, che porterà il caso all'attenzione delle alte sfere. E' lì che si dovrà decidere quale delle due strade prendere: salvare la pelle a scapito di tutti gli altri o lasciare che sia qualcun a premere, prima o poi, quello stesso bottone.

Scritto e diretto da un esordiente, J.C. Chandor, "Margin Call" riesce a restituire una faccia, delle emozioni, un'umanità a una delle discipline meno umane che siano mai comparse sulla faccia della terra, cioè la finanza speculativa: bit che valgono miliardi, bolla che esploderà solo apparentemente a caso, interessi che non si affacciano mai sul mondo reale, rimanendo esclusiva proprietà di chi ha saputo crearseli a propria immagine e somiglianza.

E' un thriller, un film drammatico, un film storico, un documentario, ma soprattutto un film che viviseziona l'essere umano mentre vive dentro quelle strutture che lui stesso ha creato senza capirle fino in fondo, sperando che l'effimero godimento di oggi lo salvi dalla distruzione del domani.

Non a caso molta della trama si svolge di notte: mentre gli altri dormono il sonno degli ignavi c'è chi muove i fili, studia strategie, pianifica dettagli capaci di rivoluzionare per sempre la percezione della realtà e la realtà stessa. E tra questi, c'è sempre chi deve premere il bottone, per programmare con precisione infinitesimale, con lavoro ben fatto, un nuovo inizio o una nuova fine, con la faccia impassibile del giocatore di poker che non riesce più a distinguere se stesso quando bluffa.

REGIA E FOTOGRAFIA: ***/5 CINEMA DEL FUTURO (misura dell'originalità complessiva): *****/5 CINEMA BEN FATTO (attinenza con i temi del #lavorobenfatto): *****/5 EFFETTO COLLA (attaccamento alla poltrona): ****/5   Lo spettacolo finisce qui. Alla prossima, al Nuovo Cinema Nicoletti.