«l’ignorante non si conosce mica dal lavoro che fa, ma da come lo fa»

From Cilento to Venezia, 71° Mostra Internazionale del Cinema

Posted by Vincenzo Moretti in #lavorobenfatto | 0 comments

E’ accaduto mercoledì 3 Settembre 2014, in occasione della III Ed. del Premio Green Drop, durante la 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sulla Terrazza dei Fiori dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, la storica location che ha visto nascere il più antico Festival del cinema del Mondo.
Facciamo così, la notizia ve la dò più o meno come me l’ha passata il mio amico Giuseppe Rivello, che se volete saperne almeno un po’ di più su di lui e sulle cose che fa potete leggerlo qui.

Il Comune di Camerota (con la Spiaggia più bella d’Italia 2013 “Cala Bianca” e la Spiaggia più bella d’Italia 2014 “Baia Infreschi”) in collaborazione con il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, la Condotta Slow Food Camerota Golfo di Policastro e la Lega Navale Italiana sezione di Camerota ha messo in scena il Cilento e le sue eccellenze in una degustazione che si terrà alla 71° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Nella delegazione cilentana, guidata dal Sindaco di Camerota Antonio Romano,  il Fiduciario della Condotta Slow Food Camerota – Golfo di Policastro Giuseppe Rivello, il Produttore di Olio Nicolangelo Marsicani, la Chef Giovanna Voria, la produttrice di Cacioricotta di Capra Cilentana Paola Passaro e il rappresentante della Lega Navale Italiana Antonello Paonessa.

Le eccellenze Cilentane (n particolare attraverso alcuni dei Presidi Slow Food del Territorio ed alle eccellenze come l’Olio DOP Cilento e il Fico Bianco del Cilento DOP) hanno dunque arricchito la serata di presentazione del Green Drop Award 2014, assegnato da Green Cross – allo scopo di valorizzare l’opera di divulgazione e sensibilizzazione che il cinema può esprimere –  al film che meglio abbia interpretato i principi dello sviluppo sostenibile e della cooperazione fra i popoli.

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La Giuria di questa edizione del Green Drop è stata composta da Silvia Scola (sceneggiatrice, vicepresidente ANAC), Blasco Giurato (direttore della fotografia del film premio Oscar “Nuovo Cinema Paradiso), Chiara Tonelli (Architetto, team leader della quadra italiana vincitrice del Sola Decathlon).
Madrina della serata, condotta dalla giornalista Tessa Gelisio,  l’attrice Ottavia Piccolo.

Tra i Prodotti che sono stati degustati durante l’evento il Fico bianco del Cilento Azienda agricola Corbella di Cicerale, la Cacioricotta di Capra Cilentana – La Bottega del formaggio di Giungano, l’Olio DOP Cilento del Frantoio Marsicani, Sicilì, il Pane della Comunità del Cibo “Grano di Caselle” dei Panifici: Sapori di Grano Caselle in Pittari e San Nicola di Sicilì, la Maracucciata di Lentiscosa Preparata dalla Cantina del Marchese, Marina di Camerota, la Salsiccia di maiale del Salumificio Cellito, Sicilì, il Miele del Cilento dell’Azienda Agricola Cavalieri, Roccagloriosa, i Biscotti con Miele, Zucchero Nasprato, Mandorle Panifici: San Nicola, Sicilì, le Olive Salella Cilento i sapori della terra Casalvelino, la Confettura di Prugne Selvatiche Azienda Agricola Lunacalante, Casalbuono, i Ceci di Cicerale  Azienda agricola Corbella Cicerale, il Cece nero di Corbella Azienda agricola Corbella Cicerale, i Fagioli di Controne Michele Ferrante Controne, i Vino Bianco e Vino Rosso Donna Clara, i Torroncini degli sposi Azienda Agricola Cavalieri, Roccagloriosa, la Mozzarella di Bufala DOP  Caseificio Vail, Bellizzi – Caseificio D’Onza, Sala Consilina, le Alici di Menaica Cilento i sapori della terra Casalvelino, il Pane di fichi, Acquasale cilentana, Pane e olio Azienda Agricola Corbella, presente anche con altre specialità (Crostini con crema di ceci di Cicerale, Crostini con crema di ceci neri di Corbella, Crostini con crema di carciofo, Confettura di finocchietto selvatico, Confettura di fico bianco del Cilento, Bacche di mirto selvatico sciroppate, Pere selvatiche sciroppate al vino, Fico bianco del Cilento sciroppato all’aglianico).
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Data la notizia e pensato “mannaggia, come avrei voluto esserci pure io”, mi restano da fare tre considerazioni, che in vario modo ampliano il senso e l’importanza della notizia, danno ad essa maggiore respiro, profondità, importanza.
Per ora ve le propongo in modo schematico, ma prometto di tornarci su presto in maniera più approfondita.

1. C’è un Sud che vive con un piede nella propria comunità, un piede nel mondo e la testa nella Rete, un Sud che pensa e che fa valorizzando il lavoro ben fatto, la bellezza, l’eccellenza. Questo Sud che innova, compete, si internazionalizza, ha bisogno, se vuole uscire definitivamente dai confini del caso particolare e farsi norma, di classi dirigenti più forti, più diffuse, più consapevoli.

2. Perché si, quello che penso io è che la Questione Meridionale che una volta c’era e oggi non c’è più, e che oggi non può essere riproposta se non come Risposta Meridionale, continua ad avere un carattere eminentemente Politico. Questioni di Classi Dirigenti.
Lo vogliamo dire?, e diciamolo, anche se probabilmente oggi parlerebbe di donne e uomini di bit invece che d’acciaio, nella sostanza la domanda rimane quella di Guido Dorso:
“Ma esiste una nuova classe politica nel Mezzogiorno? Esistono cento uomini d’acciaio, col cervello lucido e l’abnegazione indispensabile per lottare per una grande idea? Oppure la nostra dolce terra perderà un’occasione unica più che rara, e continuerà il suo duro martirio al seguito della tradizionale classe politica meridionale, dopo che questa si sarà salvata da un naufragio per l’assoluta impotenza della nostra terra ad esprimere nuove energie politiche?”.

3. La mia risposta è che c’è ma per ora non si vede, perché non si pensa come tale, perché non sa pensare il futuro delle proprie comunità in una dimensione nazionale ed europea e così finisce per non cogliere opportunità e per sprecare risorse,  finanziarie, economiche, organizzative.
Come ho scritto più volte, cambiare l’ago della bussola si può. Investendo in cultura, innovazione, bellezza. Dando più valore al lavoro e meno valore ai soldi. Connettendo e mettendo in circolo intelligenze, energie, competenze. Diffondendo la consapevolezza che le possibilità di cambiamento siano strettamente connesse alla cultura, all’approccio, al modo di pensare e di fare le cose. Perché alla fine funziona come dice Nuto ad Anguilla ne La luna e i falò, “l’ignorante non si conosce mica dal lavoro che fa, ma da come lo fa”.
Ecco, per me la classe dirigente del Sud che c’è ma per ora non si vede deve tornare ad avere una visione e una dimensione politica, la politica che da Aristotele ad Hanna Arendt è fatta di partecipazione, di responsabilità, di differenze, la politica di cui non è sufficiente ricercare il fine o lo scopo, ma a cui occorre dare un senso.

 

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